Indice Qualità della Vita 2019, Pescara al secondo posto

La città abruzzese è risultata essere tra le più vivibili in Italia, secondo il dossier del Sole 24 Ore. Prima Bolzano, terza Nuoro. Ultime Rieti, Alessandria e Rovigo.

Pescara (Italy) - Urban landscape and the Sea Bridge

di Augusta D’Andrea

Dopo Bolzano, e prima di Nuoro, ‘sul famoso podio dei 3’, è collocata la provincia abruzzese di Pescara. A fare tale fotografia  è la classifica del Sole 24 Ore.
La storica indagine del Sole 24 Ore che ha mostrato nel 2019 codesto risultato compie proprio quest’anno 30 anni dalla sua prima edizione, pubblicata nel 1990.

Come è scritto nell’ultimo dossier, pubblicato tre giorni fa, ci sono diversi fattori che portano la città abruzzese ad essere indicata tra le più vivibili nel nostro Paese. Tra questi, troviamo <<l’incidenza delle malattie in un determinato territorio. La possibilità di curarle attraverso i farmaci. E ancora: l’accesso alle cure e la disponibilità di personale specializzato, dall’infanzia alla vecchiaia. Oppure, la necessità di spostarsi altrove. Dall’incrocio di 12 indicatori diversi è nato così l’Indice della Salute>>.

Di contro, l’indice assegna la maglia nera a Rieti, con Alessandria e Rovigo penultima e terzultima.

Tra le grandi città della penisola, Milano e Firenze sono le uniche a comparire nella top ten, che include tre province della Sardegna (oltre alla citata Nuoro, ci sono anche Sassari e Cagliari) e due lombarde (oltre a Milano, Brescia). Complessivamente, aggregando le performance delle province su base regionale, i risultati migliori sono quelli delle due province del Trentino Alto Adige seguite dalle sarde, lombarde e dalle venete; all’ultimo posto le province laziali, inseguite negativamente da quelle della Basilicata e della Campania.
In cima alla classifica per l’incremento maggiore della speranza di vita media è invece la provincia di Gorizia.

Guardando, poi, ai singoli indicatori, dalla classifica emerge che Alessandria e Genova registrano la maggiore incidenza di mortalità per tumore, mentre Ferrara è in cima alla classifica per casi di infarto miocardico acuto assieme a Rovigo, provincia che, tra l’altro, risulta più penalizzata per la scarsa disponibilità di medici di medicina generale rispetto alla popolazione residente e penultima per l’incidenza di pediatri in rapporto agli under 14.
A Lucca si segnala la scarsità di geriatri in rapporto alla popolazione anziana over 65, mentre nelle province di Sud Sardegna e Vibo Valentia la recettività ospedaliera, in termini di posti letto pro capite, è ai minimi; l’emigrazione ospedaliera, che fotografa i pazienti “costretti” a farsi curare fuori regione, è un fenomeno che registra il picco negativo a Isernia e a L’Aquila dove, tuttavia, avverrà la sperimentazione di NAO, il robot umanoide che verrà introdotto al Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale San Salvatore per dare una mano ai bimbi malati.

La classifica finale è dunque il risultato della media dei punteggi ottenuti dai diversi territori nei 12 indicatori presi in esame che fotografano tre aspetti fondamentali del benessere della popolazione: alcune performance demografiche registrate negli ultimi anni (ad esempio l’incremento della speranza di vita alla nascita), alcuni fenomeni socio-sanitari (come la mortalità annua per tumore e per infarto e il consumo di farmaci per asma, diabete e ipertensione) e le capacità dei servizi sanitari territoriali (dall’emigrazione ospedaliera alla disponibilità di posti letto e  medici, pediatri e geriatri in rapporto alla popolazione).

Da notare, comunque, questo inaspettato secondo posto del capoluogo adriatico, noto troppo spesso ultimamente solo per allarme criminalità, senza dar risalto alle sue tante ‘nascoste’ potenzialità.

 

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